ROM

 

ROM è una performance solista di break dance e video arte. Di fronte ad una proiezione su muro, il performer interagisce con immagini di fiction e animazione, compiendo un viaggio fra le rovine e i quartieri popolari della città di Roma.

 

 

Anno di produzione: 2016/2017
Durata: 50’
Tipologia:  teatro, performance, video arte
Di e con: Nexus
Aiuto-regia: Laura Garofoli e Caludia Salvatore
Scenografie: Andrea Simonetti

NOTE DI REGIA

 

“Rom” come memoria non volatile, e “Rom” come popolo costretto al nomadismo forzato, sono la sigla per una medesima contraddizione insita nel concetto di memoria e di spazio: quando tentiamo di fissare la memoria su un supporto rigido e non volatile, essa diventa vulnerabile al deperimento e all’obsolescenza; se la rendiamo nomade, continuamente soggetta a trasformazione e revisione, ne assicuriamo il divenire dinamico e inclusivo, ma allo stesso tempo favoriamo la formazione di “ecomostri” e zone di esclusione sociale.

Nexus

Nel linguaggio informatico “rom” è l’acronimo di memoria di sola lettura, mentre nella lingua romanes significa “essere umano”. Trainata da questo scontro semantico, la performance si divide in due momenti: il primo mette a confronto le rovine periferiche dell’acquedotto romano con i monumenti del centro cittadino, perennemente sotto restauro e in metamorfosi. La seconda parte invece mostra lo scontro fra diversi ambienti temporali, visuali e sonori che avviene all’interno della metropoli romana: parchi, rovine e open space vengono attraversati da treni, automobili e macchine volanti, creando ambienti di ibridazione storica ma anche di esclusione sociale.

È in questo stato di perenne accavallamento ambientale che la memoria personale e collettiva non può essere fissata in un archivio di “sola lettura”, ma divenire nomade e volatile. ROM è un corpo a corpo con la “memoria incarnata” attraverso il confronto con l’ambiente video e la sperimentazione di equilibri precari e radicali propri della street dance.